Bologna: il MIT stoppa il limite
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Direttore: Alessandro Plateroti

Bologna: il MIT stoppa il limite

Bologna

Il Ministro dei Trasporti espone preoccupazioni sulla limitazione di 30 km/h a Bologna.

In Italia, il dibattito si è acceso riguardo a Bologna, non per ragioni culturali, ma a causa di un piano noto come “Bologna Città 30”, che impone un rigido limite di velocità di 30 km/h in tutto il centro urbano. Questo provvedimento è stato accompagnato da un sistema di controllo rigoroso che ha portato a una serie di sanzioni, scatenando una crescente ondata di polemiche.

Questo limite di velocità di 30 km/h a Bologna ha provocato un notevole rallentamento del traffico. Gli autobus hanno subito ritardi, i taxi hanno riscontrato disagi, e molte aziende hanno subito interruzioni nelle loro consegne. Nonostante gli sforzi per rispettare il nuovo limite, il rischio di sanzioni è sempre in agguato. Le multe partono da un minimo di 29,40 euro per chi supera il limite di velocità fino a 10 km/h (cioè tra i 36 e i 45 km/h) e possono aumentare fino a 42 euro se non pagate entro 5 giorni, o addirittura a 86,50 euro se il pagamento viene effettuato dopo 60 giorni.

Il Ministero dei Trasporti ha reagito al dibattito con un comunicato seguito da una dichiarazione del Ministro Salvini, innescando così una disputa a distanza. Il Sindaco Lepore ha accusato il Ministro Salvini di diffondere notizie false in merito alla situazione.

Il comunicato del Ministero dei Trasporti è stato estremamente critico: “Costringere un’intera città a limitare la propria velocità a 30 km/h rischia di provocare danni per tutti, soprattutto per chi lavora.” Salvini non vede una corrispondenza proporzionale tra la sicurezza stradale e la riduzione delle emissioni. Afferma che questa misura “tradisce lo spirito della normativa” poiché non limita semplicemente alcune zone della città a 30 km/h, ma estende questa limitazione all’intera area urbana.

Matteo Salvini
Matteo Salvini
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Le parole di Salvini hanno alimentato ulteriori polemiche, mettendo in luce una possibile motivazione aggiuntiva che il Comune di Bologna ha citato come giustificazione per il piano: “Preservare la tranquillità degli uccellini dal rumore dei veicoli.”

Salvini si è dichiarato aperto al confronto, auspicando un approccio basato sul buon senso. Tuttavia, sembra che le condizioni per un dialogo costruttivo siano attualmente sfavorevoli. Nel frattempo, i cittadini si trovano nel mezzo della controversia e sono costretti a pagare multe per evitare sanzioni più pesanti.

Il Sindaco Matteo Lepore ha risposto duramente a Salvini, chiedendo al Ministro di contribuire invece di diffondere notizie false. Ha difeso il piano “Città 30” come una scelta coraggiosa e ha accusato il Ministero di strumentalizzare la situazione, anticipando un duro confronto nei giorni a venire.

Le posizioni tra il Comune di Bologna e il Ministero dei Trasporti sono nettamente divergenti, con il Ministero che sostiene che i problemi causati ai cittadini superino di gran lunga i benefici in termini di sicurezza stradale. Nonostante il confronto annunciato, sembra che la risoluzione della situazione a Bologna non sia semplice e potrebbe persino finire davanti ai tribunali italiani. La controversia resta aperta e suscita interrogativi sul futuro del piano “Bologna Città 30” e delle politiche sulla sicurezza stradale in generale.

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ultimo aggiornamento: 23 Gennaio 2024 10:00

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